Mi scuseranno gli amici se non rispetto i tempi della politica per dire cosa mi piacerebbe si facesse a Bassano del Grappa nei prossimi 5 anni (2024/2029) di mandato amministrativo.
Dato però che, i tempi della politica, nessuno te li spiega, io penso sia già tempo di dire basta al “mainstream” bassanese, ovvero:
1. Basta Teatro “Astra” nei programmi futuri. Ma, si ad un teatro cittadino, magari proprio nella ex “Cimberle-Ferrari”, soprattutto se a pagarlo saranno i contribuenti bassanesi già proprietari dell’area.
2. Basta ascensore da Prato Santa Caterina. Si, ad essere “green”, invece: ovvero ad un assestamento del viottolo che parte - in basso - dalla destra dell’attuale scalinata, ed arriva dolcemente in “Terraglio” anche per chi non ha più la gamba di una volta o sia costretto a farcisi portare. Di contro: parcheggio in Viale dei Martiri riservato a portatori di handicap e parcheggi interrati riservati ai residenti, nella ex “Cimberle-Ferrari”. Restanti parcheggi del centro storico: gialli ad uso commercianti e residenti e bianchi a disco orario per visitatori.
3. Basta Bar Italia: un altro bar in Centro Città sarebbe solo concorrenza “sleale” alle attuali iniziative commerciali, ognuna con i suoi problemi: vogliamo aggiungerne di altri? Si, invece, ad un punto di accoglienza turistica, da affidare magari alla locale Pro Loco o altra Associazione disponibile, con obblighi chiari ed utenze a carico dell’Amministrazione.
4. Basta chiacchiere sulla Caserma Monte Grappa. Si, finalmente e velocemente, ad una spinta per la nuova sede del Commissariato e quanti altri servizi utili potessero sposarvisi. Se, dopo tanta inconcludenza, si aggiungesse qualcosa sulla ex Caserma di via Ca’ Cornaro, non sarebbe male.
5. Basta chiacchiere anche sulla riapertura del Tribunale: dato che ciò non sembra essere cosa alla portata cittadina, speriamo almeno che mantenerlo in uno stato decente, finché altri non decideranno cosa farne, non pesi alle tasche del contribuente bassanese.
6. Basta alla “Mazzini” sguarnita e fatiscente: lasciamola alla sua originaria vocazione ed insediamo, proprio là, la nostra prima facoltà universitaria. Magari come sede distaccata per una laurea in Agronomia o Enologia dell’Università di Trento.
7. Basta confondere gli interessi BAXI con quelli di PENGO e, se il primo se li risolvesse privatamente con il secondo, in nome del mantenimento dei posti di lavoro, non frapponiamoci con gravose compensazioni.
8. Basta confondere “Piano MAR” (si dice così?”) con altri interessi della Città: non chiudere quella annosa partita sarebbe una vergogna: anche se le mutate circostanze suggerissero ai proprietari di destinarne parte ad iniziative di assistenza agli anziani.
9. Basta farci del male da soli, affossando le possibilità cittadine di assistenza ai nostri stessi anziani, mettendo in guardia dalla vetustà di Villa Serena, mentre essa è a pieno titolo inserita nel Piano di Zona 2023/25 della ULSS n. 7, essendo autorizzati ed accreditati all'ISACC, 454 posti letto (163 per Non Autosufficienti ed 8 per Stati Vegetativi Permanenti in Vicolo Ca' Rezzonico, oltre a 283 posti per Non Autosufficienti in Contrà San Giorgio), mentre l’attuale dirigenza, di suo, gestirebbe solo i posti di vicolo Ca’ Rezzonico. Non è che appena l’attuale Amministrazione dovesse passar di mano - preso atto dell’inefficacia degli sforzi profusi dagli attuali gerenti - Villa Serena finirà tutta in Cooperativa? Ben venga, beninteso: lunga è, infatti, la lista di anziani in attesa di un sereno centro di servizio.
Poiché credo di capire quanto sia controproducente dire “basta” senza avere una alternativa, chi mi dovesse leggere, provi ad andare oltre alla prima riga di ciascun punto e, magari, mi scusi per la sicumera, vi troverà l'uovo di Colombo.
Giancarlo Andolfatto – 2023 10 24